Lavoro autonomo, attenti a non sprofondare: ansia, immobilismo e incertezza imprigionano i nuovi precari

Claudio Rossi

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Nella categoria: Economia

Dubbi che portano ansia, diritti negati, incertezze: il mondo dei lavoratori autonomi è quanto di più complesso esista. Occhio a non farsi inghiottire

E’ la pura antitesi del tanto declamato (e ironizzato) “posto fisso” di Checco Zalone. Parliamo del lavoro autonomo. Ha le sue peculiarità, forse anche dei pregi. Ma porta con sé una serie di “controindicazioni” che possono incidere non poco sulla salute psicofisica di chi ha questo tipo di attività. Immergiamoci in questa realtà.

Lavoro autonomo, ansia
Ansia e problemi da lavoro autonomo – (agora24.it)

Va detto che anche il lavoro subordinato, soprattutto nei tempi che viviamo, non rappresenta più quella garanzia che, nell’immaginario collettivo ha sempre avuto. Per questo, un po’ a ogni latitudine, in tanti si sono gettati a capofitto e con grande entusiasmo nel mondo del lavoro autonomo.

E’ un mondo difficile da comprendere, se non se ne si fa parte. In quella parola – autonomia – racchiude sia il fascino, che le enormi difficoltà. L’autonomia di essere padroni di sé stessi, di non dover sottostare a nessuno, di essere anche artefici del proprio destino. Chi lo sostiene potrebbe dire che non esiste niente di meglio della libertà e dell’indipendenza.

L’errore da non fare è inglobare tutto in categorie mentali ormai superate, come l’artigiano, il professionista, il commerciante. Molto più interessante concentrarsi sul fatto se si lavora realmente, se si ha un reddito adeguato al sostentamento, anzi, alla vera e propria sopravvivenza. Soprattutto in tempi di post pandemia da Covid-19 e in tempi di crisi e incertezza economica.

Nelle sabbie mobili del lavoro autonomo

Eccola l’altra parola chiave: incertezza. Il lavoro autonomo se la porta dietro, sempre e comunque. In tanti non conoscono nulla delle dinamiche reddituali, dell’inquadramento professionale. Perché poi c’è il finto lavoro autonomo, quello a partita IVA, sì, ma quello che non rende poi così indipendenti come si penserebbe.

Lavoro autonomo, preoccupazione
I turbamenti dei lavoratori autonomi foto: Ansa – (agora24.it)

Purtroppo, nell’Italia attuale, fiaccata da inflazione e da disparità, per avere qualche garanzia sociale in più si chiede, di fatto, di rinunciare ad avere un lavoro autonomo. Tutto questo, evidentemente, crea grande ansia, grande disagio in chi, invece, ne avrebbe fatto la propria vita.

Chi ha scelto il lavoro autonomo, infatti, spesso lo ha fatto convintamente e non vorrebbe tornare indietro, ma purtroppo, anche sulla base di quelli che sono gli studi economici e sociologici, si sente inglobato in un vuoto cosmico che lo risucchia come un buco nero. Questo perché una serie di diritti sono collegati solo a un determinato tipo di lavoro e di contratto, mentre altri, di fatto, sono alla mercé del mercato.

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