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Salute

A volte dire “no” può essere difficile: la guida per mettere da parte i sensi di colpa e vivere meglio

Published by
Andrea Mattiazzo

Forse è una delle cose più banali quanto quella più difficile, dire “no” senza sensi di colpa: la guida per metterli da parte e vivere più sereni.

Siamo abitudinari e ci comportiamo e adeguiamo molto agli standard della nostra cultura. Il “no” è da sempre visto come una cosa negativa, un rifiuto a qualcosa e molto spesso può anche essere un’offesa. Sembra una cosa banale eppure delle volte per paura delle conseguenze o per dei possibili sensi di colpa, ci si riduce a dire sempre “si” e ci si ritrova in situazioni forzate e molto spiacevoli per noi stessi.

I sensi di colpa del “no” – agora.it

Talvolta pensiamo che non si possa dire mai “no” ad un amico e crediamo di doverci essere sempre e che la risposta debba essere sempre sì a tutto, mettendoci così sempre in grande difficoltà. Siamo talmente condizionati da questa mentalità che ci convinciamo che addirittura non possiamo chiedere nulla a nessuno perché sappiamo la sua risposta e abbiamo paura di metterlo in difficolta. A volte ricevere un “no” fa tanto bene quanto riuscire a dirlo.

Diventa così facile trovarsi in situazioni che si potevano evitare con un semplice no, ma i sensi di colpa immaginiamo ci avrebbero ucciso e ci troviamo magari al bar a tarda sera dopo una giornata di lavoro molto stancante, annoiati e anche un po’ stressati, perché non siamo riusciti a dire un “no” al nostro amico che voleva uscire e ci ha messo alle corde.

Bisogna imparare a dire di “NO”

Dire di “no” è un dei diritti assertivi principali. È un diritto che devi riconoscere a te stesso e a chiunque altro. Se non riconosci questo diritto non c’è differenza tra chiedere un favore e obbligare gli altri o pretendere che obbediscano. Significa fare poi il lavoro di altre persone o cose che non vorresti assolutamente fare, perché sono in posizioni di autorità e non puoi dire no.

Ovviamente non bisogna anche fare la cosa opposta e dire “no” a prescindere. Bisogna imparare a dire di “no” in maniera assertiva senza avere più sensi di colpa. In molti casi sentirsi in colpa perché si è fatto qualcosa di sbagliato o perché abbiamo ferito una persona è una cosa più che giusta. Ma se una persona si offende ad un nostro “no” detto con molta educazione e calma, è un problema della persona che non sa ricevere un rifiuto.

Bisogna anche dire di “no” – agora24.it

Ogni volta che evitiamo di dire di “no” stiamo dando più importanza all’altro, a volte può essere una cosa carina e gentile, altre volte invece ci mette in grossa difficoltà e se fatta troppo spesso ci priva delle nostre libertà e non diamo più importanza a noi stessi.

Di contro molte persone quando dicono “no”, lo dicono in maniera brusca e maleducata, ed è il classico atteggiamento passivo aggressivo, quello delle persone che sopportano fino ad un certo punto e poi esplodono ed usano una risposta negativa come un attacco, un’esasperazione. Giusto essere diretti e sinceri, ma non dimenticando mai la pacatezza e la gentilezza, in modo da non essere nel torto e non aver alcun senso di colpa a farci stare male.

Come dire di “NO” nel modo corretto

Le persone solitamente apprezzano di più chi è schietto e sincero con loro, la sincerità aiuta a capire meglio il rifiuto di una persona e le sue ragioni e ad accettare senza troppi problemi un “no”. Le scuse non portano da nessuna parte e potrebbero creare delle situazioni complicate e sbagliate.  Quindi il punto fondamentale è la sincerità.

la sincerità è fondamentale – agora24.it

Ci sono dei passi da seguire che potrebbero tornare utili per dire no in maniera assertiva, senza offendere nessuno ed eliminando in noi i sensi di colpa, questi consigli potrebbero aiutarci ad avere una vita migliore.

  1. Dì di “no” in maniera chiara.
  2. Esprimi quello che senti nel dire di no: ‘mi dispiace rifiutare…’.
  3. Sii specifico: ‘mi dispiace rifiutare di prestarti la mia auto’ e non ‘devo dirti di no’.
  4. Offri un’alternativa se lo reputi opportuno: ‘mi dispiace rifiutare di prestarti la mia auto ma, compatibilmente con i miei impegni, se hai bisogno di un passaggio te lo dò volentieri’.
  5. Apprezzare l’altro. Stai rifiutando una sua richiesta e non la sua persona: ‘sai che non c’entra nulla con te, ci tengo alla tua amicizia’.
  6. Dai una ragione per il no, se lo ritieni necessario: ‘non voglio prestare la mia auto a nessuno perché sarei a disagio a sapere che non è nel mio garage e viene guidata da altre persone’.
  7. Ringrazia per la comprensione.

Piccoli consigli da non sottovalutare e che potrebbero in futuro aiutarci a dire finalmente e almeno una volta un “no”.

Andrea Mattiazzo

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