Un test recentemente reso disponibile sarebbe capace di verificare il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer. Vediamo come funziona.
Una delle patologie neurodegenerative più comuni al mondo è sicuramente il morbo di Alzheimer. Benché le cause dello sviluppo della malattia siano ancora poco chiare, si può indicare un insieme di fattori che contribuiscono all’insorgenza della sindrome. Questi possono essere genetica, fattori ambientali, familiarità e stile di vita. Ad esempio, il fumo di sigaretta potrebbe aumentare sensibilmente il rischio di sviluppare la malattia.
A causa della sua improvvisa insorgenza, soprattutto nelle persone con più di 65 anni di età, è sempre bene cercare di diagnosticarla per tempo per cominciare il trattamento. Non esiste ancora una cura, ma si può limitare la progressione della malattia, aumentando la qualità della vita del soggetto. Questo perché l’Alzheimer compromette, con il passare del tempo, i processi cognitivi, come una macchia d’olio che pian piano si espande su tutta la superficie cerebrale. La sua progressione è inesorabile, e peggiorerà costantemente lo stato di salute del malato.
Nel suo ultimo stadio si arriva alla perdita del controllo motorio, perdita di peso e difficoltà di deglutizione. Ciò porta a sviluppare polmoniti e broncopolmoniti che, conseguentemente, portano al decesso. È dunque cruciale scoprire per tempo se siamo soggetti ad un eventuale insorgenza della malattia. Gli Stati Uniti, quindi, hanno ideato un esame da sottoporre a potenziali pazienti. Scopriamo di cosa si tratta.
Gli Stati Uniti hanno reso disponibile dal 31 Luglio 2023 un test , ad un costo relativamente abbordabile – si parla di 399 dollari – che può essere acquistato online. Una volta effettuato l’acquisto, il personale fisserà un appuntamento presso uno dei centri dell’azienda, per effettuare l’esame appena ci sarà disponibilità.
Il test si chiama AD-Detect e ha lo scopo di valutare il rischio di insorgenza del morbo di Alzheimer, basandosi esclusivamente su una proteina cerebrale. Come si effettua il test? Molto semplicemente, con un prelievo di sangue: i medici poi misureranno i livelli di proteine beta-amiloidi per rilevare i rischi dell’insorgenza della malattia. In questo modo si individueranno con largo anticipo i soggetti a rischio Alzheimer, e si potrà procedere con un trattamento tempestivo per limitarne gli effetti. L’aspettativa di vita, di conseguenza, potrà migliorare notevolmente.
Nonostante i ricercatori non abbiano ancora trovato una cura per il morbo di Alzheimer, hanno fatto progressi verso una miglior prospettiva di vita per gli afflitti da questa malattia. Il tempo, infatti, è un elemento assolutamente fondamentale per garantire una miglior prognosi per il malato, che godrà di una vita sensibilmente migliore se trattato con celerità e con cura. Un nuovo passo avanti che senz’altro aiuta a combattere questo male.
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