La demenza in età adulta potrebbe essere influenzata da una malattia molto comune. Ecco gli esiti di un recentissimo studio sulla mente umana
Comunemente definita demenza, per la scienza si tratta del declino, progressivo ma, purtroppo, inesorabile e irrefrenabile, delle capacità e delle funzioni cognitive. Oggi la scienza ci dice che se anche in giovane età soffriamo di una patologia (ahinoi purtroppo comune) i rischi di essere colpiti da demenza crescono.
Declino della memoria, della capacità di pensiero, difficoltà nel linguaggio, nella capacità di critica. La demenza si manifesta sotto mutevoli e drammatiche forme. Il paziente non è più autonomo e la sua è una condizione che, ovviamente, ne causa sofferenza, ma causa sofferenza anche a chi lo deve assistere.
Purtroppo, nonostante la ricerca proceda a ritmo sostenuto, i meandri della mente sono ancora oggi inestricabili per molti versi. Ma oggi, un recentissimo studio mette in correlazione una malattia piuttosto comune con l’aumento dei rischi di essere afflitti da demenza, magari negli anni.
Una diagnosi di depressione in età adulta potrebbe più che raddoppiare il rischio di sviluppare demenza in età avanzata. Come dicevamo, lo sostiene un recentissimo studio pubblicato sulla rivista JAMA Neurology, ha utilizzato i dati di oltre 1,4 milioni di cittadini danesi che sono stati seguiti dal 1977 al 2018.
Le persone sono state identificate come aventi o meno una diagnosi di depressione e seguite nel corso degli anni per vedere chi ha sviluppato la demenza più tardi nella vita. Lo studio ha tenuto conto di fattori come istruzione, reddito, malattie cardiovascolari, diabete, disturbo da uso di sostanze e disturbo bipolare.
Si pensa spesso che la depressione nella tarda età adulta sia un sintomo precoce della demenza, e molti studi precedenti hanno collegato i due. Da chiarire se la depressione può aumentare il rischio di demenza attraverso alterazioni nei livelli dei principali neurotrasmettitori, o se la depressione può portare a cambiamenti nei comportamenti di salute che a loro volta aumentano il rischio di demenza
Come dicevamo, lo studio della mente umana è assolutamente in itinere, vista la complessità del fenomeno. In questo caso, parliamo di uno studio che va completato, vista l’indisponibilità di informazioni come i dati genetici. Tante le domande che attendono ancora risposta, ma c’è una certezza: prendersi cura della propria salute mentale è fondamentale per il proprio benessere presente e futuro.
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